PICCOLA ENCICLOPEDIA
MOVIMENTO DELLA BHAKTI E LA NASCITA DEL TEMPIO
La diffusione delle Divinità puraniche marcia di pari passo anche con lo sviluppo del movimento della devozione, bhakti, e intorno al V secolo d.C., di una raffinata arte architettonica che raggiunge l’acme nelle maestose città tempio tipiche del Sud dell’India.
Murti
L’immagine sacra della Divinità offre all’adoratore un supporto alla devozione. Una statua, murti, è l’ipostasi stessa del Divino. Ad essa viene infusa la vita attraverso una serie molto complessa di ritualità e con a recita di mantra, che hanno inizio a partire dalla scelta del materiale per realizzare la statua. La murti così consacrata diviene un vero e proprio canale di energia spirituale. A causa di questa quantità di immagini del Divino, purtroppo si accusa spesso l’induismo di idolatria. Questo pregiudizio non ha però ragione di essere poiché il devoto non adora la statua che ha di fronte bensì l’espressione di Dio che in essa vi scorge.
Ishta-devata
A seconda delle proprie attitudini e del proprio temperamento, il devoto si rivolge a diverse raffigurazioni divine. Siccome ogni mente è diversa dall’altra e così i vari percorsi spirituali, il modo di concepire Dio varia sensibilmente. Ogni individuo può affidarsi una Divinità a lui più cara, conosciuta come Ishta-devata.
La concezione dell’Avatara
L’avatara è l’assunzione di un corpo fisico da parte di Dio o di uno dei suoi aspetti. Il termine stesso indica una “discesa” di Dio sulla terra. La concezione dell’avatara è particolarmente sentita nelle correnti vishnuite e usata principalmente per definire le diverse incarnazioni di Vishnu. “Così ogni volta che l’ordine (dharma) viene a mancare e il disordine avanza, mi manifesto, per proteggere il bene e distruggere l’ignoranza e il male (adharma), per ristabilire l’ordine, di era in era, io nasco.” (Bhagavad-gita IV. 7-8.)