Pasqua: uova per la ricerca e per la pace, Unione Induista Italiana con ROMAIL

Consegnate ai rifugiati ucraini e ai bambini del quartiere di Tor Bella Monaca a Roma
Roma, 15 apr. – (Adnkronos) – Uova per la ricerca e per la pace. A donarle ai rifugiati ucraini e ai bambini del quartiere romano di Tor Bella Monaca è l’Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Samgha rinnovando così la collaborazione con l’Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma. ”È per noi motivo di grande gioia aiutare la ricerca scientifica e, grazie a questa, poter regalare momenti di serenità alle famiglie ucraine giunte nella Capitale e ai bambini, che vivono spesso situazioni di disagio, in questa città – dice Svamini Hamsananda Ghiri, vicepresidente dell’Unione Induista – Speriamo, con questo piccolo gesto, di aver arrecato un po’ di felicità e un sorriso a questi piccoli che meritano una Pasqua di pace”.
Il primo momento di donazione è avvenuto presso il Rome Marriott Park Hotel, dove i profughi giunti nei giorni scorsi – tra questi molte famiglie con bambini – hanno vissuto un momento di serenità con la consegna delle uova di Romail. ”Ci sono anziani, donne con situazioni difficili, disabili, ma anche tantissimi bambine e bambini, che abbiamo aiutato al loro arrivo procurando loro accoglienza e sicurezza – dice Silvia Stilli, direttrice di Arcs – Hanno avuto molto timore appena arrivati, e questi doni dell’Unione Induista Italiana recano un momento di felicità in queste famiglie, lontane, non si sa per quanto, dalla loro terra natìa”.
La consegna si è spostata, poi, all’Istituto Comprensivo ”Melissa Bassi” di Tor Bella Monaca, quartiere della periferia romana. Ad attendere i bambini all’uscita di scuola, insieme ai genitori, le uova
di Pasqua consegnate ad ognuno di loro. Così Claudia Massaro, dell’associazione Pianoterra: ”Oggi grazie all’Unione Induista Italiana abbiamo organizzato una bella festa. I bambini del quartiere
sono spesso migranti o arrivano da situazioni famigliari svantaggiate.
L’Uii ha dato loro la possibilità di avere un uovo di cioccolata, che non è scontato che le famiglie abbiano sulla loro tavola”.