“L’uno guarda a Esso come qualcosa di meraviglioso;
l’altro ne parla come qualcosa di meraviglioso;
un altro ancora ne ode parlare come di qualcosa di meraviglioso;
ma anche dopo averne udito non vi è alcuno che l’abbia conosciuto.”
(Bhagavad-gita, II.29)
Krishna Janmashtami, la celebrazione della nascita di Shri Krishna
L’ottavo giorno della quindicina scura della luna, nel mese di Shravana (agosto-settembre), quando la luna entra nella Casa Vrishabha, nella costellazione di Rohini – una tra le più fauste -, si celebra Krishna Janmashtami, l’anniversario della nascita del Dio Shri Krishna.
Dal momento che l’entrata della costellazione di Rohini e ashtami non sempre cadono lo stesso giorno, Krishna Janmashtami si celebra per due giorni consecutivi.
I festeggiamenti hanno inizio a partire dalla mezzanotte del primo giorno e proseguono per le successive quarantotto ore.
Secondo la tradizione, Krishna nacque il 19 luglio dell’anno Vishvavas,corrispondente all’incirca al 3228 a.C.
Nella corrente vaishnava Shri Krishna è considerato l’ottava incarnazione divina sulla terra, avatara, del Signore Vishnu.
Si narra, infatti, che Egli nacque sulla terra nell’era dvapara per riportare il dharma, sulla terra e per insegnare all’umanità la via della devozione, bhakti. Con la sua nascita pose fine alla ferocia del re Kamsa, suo zio e, compito ancora più arduo, aiutò i fratelli Pandava a vincere sull’egoismo e la malvagità dei loro cugini, i Kaurava. Questo conflitto è il filo conduttore su cui è intessuta una delle più imponenti Scritture induiste: il Mahabharata.
Alla fine della guerra, dopo la vittoria dei Pandava, una freccia scoccata da un cacciatore colpisce Shri Krishna a un tallone. Il momento in cui l’ottava incarnazione del Dio Visnu lascia il corpo segna l’inizio del kali-yuga, l’era attuale.
Shri Krishna
Capace di suscitare tutta la gamma delle emozioni umane, dalla tenerezza materna al fascino amoroso, Shri Krishna è forse tra le espressioni divine induiste più conosciute e amate al mondo.
Sia che si mostri come un bambino birichino e goloso di burro e panna, che abilmente riesce sempre a sottrarre sotto gli occhi amorevoli di sua madre Yashoda, sia nella sua veste di mandriano giovane e affascinante che fa innamorare di sé tutte le mandriane, le gopi, alle quali non risparmia simpatici scherzi, sia che si presenti come possente condottiero di Arjuna, Shri Krishna è, per il devoto, l’Auriga che lo accompagna nel campo di battaglia della sua crescita evolutiva.
Le molteplici e poliedriche sfaccettature di Shri Krishna veicolano ciascuna un insegnamento profondo ed esprimono, spesso attraverso il linguaggio simbolico, l’anelito dell’anima individuale a unirsi all’assoluto.
La nascita di Shri Krishna
Shri Krishna fu l’ottavo figlio di Devaki, la sorella del crudele re Kamsa. Quest’ultimo aveva fatto imprigionare il loro padre, il re Ugrasena, e la stessa Devaki. Al matrimonio di lei, Kamsa aveva, infatti, appreso da una voce celestiale che il suo ottavo nipote lo avrebbe ucciso, liberando così le genti della città di Mathura dalla sua cattiveria.
Dal momento in cui Devaki concepì Shri Krishna, assunse delle sembianze divine e splendenti. Quando egli nacque, tutto intorno vi era un’atmosfera di pace e gioia. La foresta si riempì di fiori e frutti, gli alberi risplendevano di un verde intenso, i pavoni danzavano a festa e la gente tornò a essere felice.
Kamsa, che aveva ucciso tutti e sei i precedenti neonati di Devaki e Vasudeva, non poté nulla quando nacque Shri Krishna.
Per intervento divino, le porte della cella si aprirono e le guardie caddero inspiegabilmente addormentate permettendo a Vasudeva di portare in salvo il piccolo Krishna e affidarlo alle acque della Yamuna.
La Yamuna, quando vide il bambino, acquietò le sue acque e lo accolse come una madre, mentre il serpente Shesha lo riparava dalla violenta tempesta che imperversava quella notte.
Il piccolo Krishna fu trovato dal mandriano Nanda e da sua moglie Yashoda che lo crebbero come loro figlio.
Shri Krishna crebbe a Gokula e, una volta grande, uccise come predetto suo zio Kamsa.
Le celebrazioni in occasione di Janmashtami
Le celebrazioni in occasione della nascita di Shri Krishna iniziano presto al mattino con un rituale di adorazione, al Dio, che consiste in un’abluzione devozionale, abhisheka, seguita da diverse offerte e da puja speciali.
In questa circostanza i devoti osservano il digiuno completo, anche dall’acqua. La durata e il tipo di digiuno nonché dei rituali varia da regione a regione e anche dalla tradizione di appartenenza. Generalmente, i devoti rompono il digiuno al termine di tutti i rituali, assumendo il prasad, il cibo sacralizzato.
Oltre al digiuno, durante la Krishna Janmashtami, i devoti sono soliti intonare canti devozionali, bhajan, fare japa dei nomi di Dio, eseguire danze, rappresentare le Krishna-lila, gli episodi della vita di Krishna, e preparare una serie di dolcetti che si ritengono a Lui cari.
Tra i molti modi di festeggiare questa ricorrenza, è molto famoso il Dahi Handi, in cui un gruppo di giovani entusiasti compie una formazione acrobatica per arrivare a rompere un vaso di terracotta contenente dello yogurt, simbolo del Jankhi, per ricordare alcuni episodi della fanciullezza di Shri Krishna, quando era solito rubare il burro a Yashoda, sua madre.
“Ogni volta che il Dharma decade ed in ogni dove prevale l’adharma, allora Io mi manifesto.
Per la salvezza dei giusti e la distruzione dei malvagi,
per ristabilire il Dharma, di era in era rinasco.”
(Bhagavad-gita, IV. 7,8)
Felice Krishna Janmashtami 2016!