FESTIVITÀ
Dattatreya Jayanti
Celebrazione nel mese di Mrigashirsa (novembre-dicembre) in onore di Dattatreya, sintesi della Trimurti, rivelatore della tradizione di Sri Vidya.
“…Dattatreya, figlio di Atri e Anasuya, aveva i raggi della Trimurti, gentile, pieno di pace e amabile, era un grande jnani e tutti i rishi e gli asceti lo adoravano. Era sempre seguito da una moltitudine di persone, molte volte provò a liberarsi da questa folla che sempre lo seguiva, ma i suoi sforzi furono sempre vani. Un giorno si immerse in un fiume per un’abluzione, rimase in samadhi sott’acqua per tre giorni, alla fine uscì con al fianco una ragazza e in mano una bottiglia di vino. Molti pensarono che lui avesse perso la sua purezza nelle pratiche yogiche, così si allontanarono da lui. Dattatreya gettò via tutto ciò che possedeva, compreso i vestiti che indossava, e divenne un avadhuta. Si dedicò intensamente alle pratiche ascetiche, alla fine divenne un grande jnani e durante i suoi pellegrinaggi insegnava la Verità dei Veda. Insegnò in particolar modo la sua Gita, detta Avadhuta Gita, al Signore Subrahmanya, in cui sono contenute le alte verità, i segreti del vedanta e la diretta esperienza della realizzazione. Un giorno il re Yadu incontrò Dattatreya nella foresta: traspirava da lui una fortissima sensazione di pace e felicità, e il re, fortunato per quell’incontro, gli chiese qual era il segreto della felicità e quale fosse stato il suo Guru. Dattatreya rispose che l’Atman era il suo Guru, ma aveva imparato la conoscenza e la saggezza da ventiquattro Guru: la pazienza dalla terra silenziosa che tutto tollera con la sua grande indulgenza, la tenacia dall’acqua gocciolante che scava la roccia, il controllo dei sensi dalla falena, dal piccione, dal pesce che spinti inesorabilmente dai loro sensi perdono la vita, il non attaccamento dall’aria, il cielo, le stelle, e così via, ogni elemento della creazione gli aveva rivelato la vera natura dell’Essere Divino nell’universo.”
(Sri Vidya anno I n. 2)