ATTIVITÀ
Dipavali - Roma - Senato
DIPAVALI – ROMA
FESTA DELLA LUCE
LUNEDÌ 4 NOVEMBRE 2019
Nikhil, Ritika, Palvi, Anil: nomi esotici che sembrano rimandare a culture o luoghi lontani da noi, e invece no. Loro e tanti altri nostri concittadini che hanno interesse e passione per la cultura e la spiritualità indiana, formano la multiforme comunità induista, da anni radicata nel nostro Paese, che il 3 e il 4 novembre celebrerà il Dipavali (o Diwali), la tradizionale festa della luce.
Sono imprenditori, studentesse, danzatrici, operai, impiegati, provenienti da posti lontani, ma anche dal quartiere vicino, che contribuiscono a far crescere il nostro Paese e le cui storie, intrecciate alle nostre, raccontano di un’Italia multiculturale dalle mille coloriture e sfumature.
Per conoscerli da vicino, l’Unione Induista in Italia vi invita a Roma a una due-giorni di incontri, dibattiti, ma anche spettacoli, musica, danza, eno-gastronomia, per scoprire la cultura, i sapori e colori dell’India e celebrare insieme la Festa della Luce, che simboleggiando la vittoria della Luce sull’Oscurità, del Bene sul Male, rappresenta un messaggio universale di Pace, Amicizia e Gioia.
Il tema degli incontri culturali di quest’anno è “l’Equonomia”: un invito, divenuto oramai quanto mai indispensabile e urgente, a riflettere e approfondire i legami tra etica, economia e sostenibilità, attraverso un sincero e consapevole senso di responsabilità personale e collettiva.
«Rivolgendoci ad economisti, studiosi e testimonial – ha dichiarato Franco Di Maria, Jayendranatha, Presidente dell’Unione Induista Italiana, Sanatana Dharma Samgha – vorremmo contribuire quest’anno, all’attuale dibattito per una economia etica, sostenibile e attenta all’ambiente. Una riflessione che non si arresta all’ambito di gestione delle risorse, ma pone interrogativi su stili di vita, ideali e soluzioni possibili per contribuire a ricostruire una società più equa e più felice. Sulla scorta degli insegnamenti del Mahatma Gandhi che ci ricorda: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!”»
Lunedì 4 novembre 2019 – Sala Zuccari presso Palazzo Giustiniani – via Giustiniani, 11 – Roma.
Due sessioni: 8.45-13; 15-18
Perché le religioni si occupano di economia?
“Le religioni oggi hanno il difficile compito di non rimanere in uno spazio privato e individualistico – spiega SVAMINI HAMSANANDA GHIRI, vicepresidente dell’Unione Induista Italiana –. In esse scorre la linfa dell’educazione al bene e al bello e non possono essere separate dalla complessità della vita umana. Dovrebbero costituire una fonte per il bene comune, riconquistare nello spazio pubblico il valore etico educativo. Ecco l’importanza della conoscenza reciproca per condividere le stesse finalità nel percorrere la via verso la pace; per non essere più umiliati, bisogna prima smettere di umiliare, dando l’esempio, piuttosto che lezioni, insegnando il coraggio di cambiare se stessi prima di pretendere di trasformare l’altro”.
“Affrontare il tema dell’economia significa interrogarsi prevalentemente sul principio di giustizia, gemello della nonviolenza. – afferma Paramahamsa Svami Yogananda Ghiri, il fondatore dell’Unione Induista italiana – Sanatana Dharma Samgha -. Quest’ultima è uno stato di profonda empatia verso ogni essere, mobile e immobile; è praticata in ogni sfera della vita quindi anche nel campo economico. L’economia non è solo un mezzo di gestione o di risparmio delle risorse bensì la capacità di vivere in equilibrio con tutto; un equilibrio ambientale, sociale, sanitario, alimentare. L’economia equa è il giusto equilibrio tra il dare e il prendere, tra i diritti e i doveri. Si parla sempre di diritti, ma poco di doveri! Direi dunque che la parola chiave in questo dibattito è equilibrio; può davvero esistere un’economia equilibrata? Forse solo se l’essere umano riuscirà a sviluppare una giusta economia nel pensiero, nell’agire e nel sentire tale da non fargli desiderare il superfluo!”